Tantissima storia e altrettanta cultura, in una città dalle dimensioni contenute e facile da girare: questa è Cracovia, la città polacca che fu di Casimiro il Grande e Karol Wojtyla. 3 giorni potrebbero essere sufficienti per godersela al massimo e visitare anche i dintorni. Ecco i "must" per una 72 ore sorprendente.
- Primo Giorno: Rynek Glowny e Stare Miasto
- Pranzo rigorosamente polacco e tanta cultura
- Cenetta nel Kleparz
- Secondo Giorno: Sul Wawel, la collina dei Re
- Pomeriggio tra le memorie del Kazimierz
- Specialità kosher e passeggiata nel Podgorze
- Terzo giorno: Nei dintorni di Cracovia
- Consigli pratici per visitare Cracovia
Primo Giorno: Rynek Glowny e Stare Miasto
Il soggiorno a Cracovia non può che cominciare dalla Rynek Glowny, la piazza centrale della città e vero cuore di Cracovia. Vi si arriva superando i bastioni, da gustarsi appieno, che segnano l'ingresso nella parte medievale. Sono tra i bastioni meglio conservati di tutta Europa: mura risalenti al XV secolo che paiono indifferenti allo scorrere degli anni.
Risalente al 1257, la Rynek Glowny è, con i suoi 40.000 metri di estensione,la piazza medievale più grande del Continente. È contornata da molti edifici di interesse architettonico e storico, tra cui il Palazzo dei Tessuti (Sukiennice), che costituisce una delle sezioni del Museo Nazionale di Cracovia, e la Basilica di Santa Maria, in centro alla piazza, col suo stile gotico e la posizione curiosamente obliqua rispetto alla Rynek Glowny.
Ma non soffermatevi solo sui monumenti: la piazza va vissuta e respirata, perchè da qui "passa tutta Cracovia". I negozietti, le bancarelle, i cittadini locali che si riuniscono... quotidianità sempre affascinante. Se trovate un mercatino interessante o una gastronomia che promette bene, fermatevi e comprate qualche prelibatezza locale (formaggi su tutto) da gustarvi a pranzo.
Poco lontano, si trovano altre due chiese molto interessanti: quella dedicata a Sant'Adalberto (in polacco Wojciech), e quella dei Santi Pietro e Paolo.Proseguite in Swietej Anny e giungete fino al Collegium Maius, l'antica sede dell'Università Jagellonica, la più grande e antica d'Europa. Qui studiò Copernico e, oggi, si trovano le collezioni del prestigioso Museo Universitario.
Pranzo rigorosamente polacco e tanta cultura
Momento del pranzo. Le scelte sono due: pic-nic nel Planty Park, il parco che circonda lo Stare Miasto, con qualche prodotto locale, o ristorantino specializzato in cucina polacca. In quest'ultimo caso, zuppe, carne e verdura.
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Recuperate le energie, eccoci al Museo Czatorisky, nella parte nord del centro città. Fondato nel 1976, vuole preservare e promuovere la cultura e la storia polacca. In ordine cronologico, è il primo museo di Polonia e, per le opere ospitate, anche uno dei più famosi. Espone arte romana, egizia, etrusca e greca, vantando la presenza di capolavori come "La dama con l'ermellino" di Leonardo e "Il Paesaggio con il buon samaritano" di Rembrandt.
Visto il museo, e non è una visita breve (ma merita), proseguite verso nord e uscite dalla città vecchia attraverso l'imperdibile Porta Florianska, dedicata a San Floriano e unica porta capace di resistere a battaglie e tempo. Pochi passi e sarete al Barbacane (Barbakan), il bastione dalla forma circolare e dalle tegole rosse reso inconfondibile dalle tante torrette. Da qui, anticamente, entravano vincitori di battaglie e condottieri. Perciò è chiamato "la porta della gloria".
Cenetta nel Kleparz
Superato il Barbacane sarete nel quartiere di Kleparz, una volta luogo di residenza di artigiani e commercianti del mercato; ora, distretto residenziale di chiara matrice art-nouveau e neoclassica. Visitate la piazza centrale del mercato, dove sorge la statua di Jan Matejko, e fatevi, quindi, una passeggiata con puntatina alla chiesa di San Floriano, prima della meritata cena.
Kleparz ha diversi ristorantini e locali apprezzati, con il vantaggio di non essere nel centro dello Stare Miasto. I più rinomati sono il Glonojad, lo Jarema Restaurant e il Polonia Restauracia. Saggiate qualche specialità locale e, se ancora siete in forze, tornate verso Rynek Glowny e godetevi un po' della movida della città vecchia.
Secondo Giorno: Sul Wawel, la collina dei Re
Il secondo giorno a Cracovia comincia dall'altro nucleo storico, oltre allo Stare Miasto, di Cracovia: la collina del Wawel. Semplicissima da raggiungere, perché basta percorrere, dalla piazza centrale, la via Grodza. Sempre dritti. Arriverete ai piedi del Castello di Wawel, Patrimonio UNESCO. Voluto da Casimiro il Grande, in stile rinascimentale, è sempre stato sede dei re e dei principi polacchi.
Giunti al cortile, e pagato il biglietto d'ingresso (meglio prenotare in anticipo), toccherà scegliere da cosa iniziare: Castello o Cattedrale?
Il Castello ha più di 70 sale sontuosamente decorate e vanta una preziosissima collezione di arazzi del 1400. Potrete visitare altresì l'armeria, nella quale sono conservate armi, armature, spade e alabarde. Terminato il giro degli interni, godetevi l'esterno del castello, ammirando l'edificio e il panorama circostante da ogni angolazione.
È arrivato il momento della Cattedrale. Qui, prima di diventare Papa Giovanni Paolo II, fu arcivescovo Karol Wojtyla. Gotica e ricca di statue e bassorilievi, ospita lavori e dipinti di artisti del calibro di Stoss, Berrecci, Trevano, Placidi e altri. All'interno si trovano ben 18 cappelle.
La più importante, la Cappella di Sigismondo (Kaplica Zygumtowaska), ha una cupola ricoperta in oro risaltente all'inizo del 1500 e realizzata dall'architetto italiano Bartolomeo Becci. A Sigismondo è intitolata anche la campana della torre campanaria, che viene suonata (servono ben 10 persone per smuoverla), solo in occasione di festività ed eventi speciali.
Concluse le visite, uscite in una maniera insolita ed emozionante: scendete nella Caverna del Drago (Smocza Jama) e proseguite lungo il percorso sotterraneo che sbuca sulla Wisla. Qui, secondo la leggenda, viveva il drago che terrorizzò a lungo Cracovia prima che il giovane Skuba, per volere del principe Krak, lo uccidesse.
Pomeriggio tra le memorie del Kazimierz
Scendete dalla collina lungo Stradomska ed entrate nel Kazimierz, il quartiere ebraico di Cracovia che è stato, tra l altro, scenografia del film Schindler's List. Prima di tutto, pranzo in Plac Nowy. È d'obbligo, o quasi, gustarsi una zapiekanka: paninone da 30 centimetri ricoperto di formaggio e tutto ciò che desiderate. Per un pasto non sanissimo, ma sicuramente nutriente e rifocillante.
Plac Nowy, ovvero la Piazza Nuova, è il centro di questo distretto fondato da Casimiro il Grande nel 1335, ufficialmente parte di Cracovia dal 1800 e per secoli nucleo della comunità ebraica. È un quartiere ricco di storia e fortemente colpito dalla ferocia nazista durante la Seconda Guerra Mondiale. Ogni metro è ricordo dell'Olocausto e del supplizio ebreo. La Piazza Nuova è dominata, al centro, dall'Okraglak, un edifico rotondo che fu mattatoio. Tutt'attorno, negozietti e ristoranti perfetti per trovare souvenirs e prodotti locali.
Il Kazimierz è pieno, ovviamente, di sinagoghe. Le imperdibili sono: la Vecchia Sinagoga (Stara Synagoga), ovvero la più antica sinagoga di Polonia ora riconvertita a sede del Museo Giudaico e di parte del Museo Storico di Cracovia; la Sinagoga Temple, di recente costruzione e ancora attiva; la Sinagoga Remuh, attiva e dedicata a Moses Isserles. Al rabbino è dedicato anche il cimitero vecchio che sorge proprio alle spalle di quest'ultima sinagoga. Stabilito nel 1535, è il cimitero ebraico rinascimentale meglio conservato d'Europa, nonostante i militari nazisti l'abbiano spazzato via. Un lavoro certosino di recupero ha fatto riaffirorare più di 700 lapidi. Quelle irrecuperabili sono state utilizzate per erigere un Muro del Pianto.
Del Kazimierz, però, non va dimenticata la parte cristiana. Sì, perché è conosciuto come distretto ebraico, ma la sua porzione occidentale fu abitata da cristiani. Qui trovate Plac Wolnica, la Piazza del Mercato, attorno alla quale sorgono il municipio e la sede del Museo etnografico. E poi le chiese: Santa Caterina, Corpus Christi e San Stanislao.
Il Kazimierz è ricco di musei dedicati alla comunità ebrea. Vale la pena di spendere del tempo in uno di questi. Il Museo Ebraico Galizia, per esempio, ricorda le vittime dell'Olocauso e si batte per tenere viva la cultura ebraica, informando e diffondendo il credo della Galizia Polacca. Ha sale con esposizioni, ma anche aree multimediali e spazi dedicati a conferenze e incontri.Al museo potreste preferire la fabbrica di Oskar Schindler, industriale che salvò piu di 1000 ebrei, celebrato dal film di Spielberg. Si trova in Lipowa, 25 minuti a piedi da Plac Nowy.
Specialità kosher e passeggiata nel Podgorze
La cena non può che essere a base di cucina kosher, in onore della tradizione ebraica. Ristoranti raccomandati: il Klezmer Hois, il Dawno Temu na Kazimierzu e l Arka Noego.
Cenetta che si smaltisce facilmente (si spera), gironzolando nel Podgorze, raggiungibile velocemente perché separato dal Kazimierz solo da un ponte. Questo fu il vero ghetto di Cracovia, e ve n’è chiara traccia. La più suggestiva è l'installazione di 70 sedie vuote e degli oggetti che gli ebrei furono costretti a lasciare quando deportati. È chiamata il "Monumento delle sedie vuote" e si trova in Plac Bohaterow Getta.
Terzo giorno: Nei dintorni di Cracovia
Il terzo giorno è fuori dai confini cittadini e un po' diverso dagli altri. Potrà stupire, ma si rivelerà scelta saggia. Nei dintorni di Cracovia, infatti, vi sono diverse località di assoluto interesse, soprattutto storico: Auschwitz, Wieliczka, Czestochowa e Nowa Huta. Sta a voi scegliere. Ci sono tour che, non a caso, offrono pacchetti, vantaggiosi e comodi, che racchiudono la visita a più luoghi con partenza da Cracovia.
La visita al campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau non vi lascerà impassibili. È un percorso attraverso le sofferenze e il martirio. Questo fu il campo nazista più grande mai costruito. Gli scenari, ormai tragicamente famosi, possono essere visitati liberamente (se non si richiede la guida): l'ingresso con la scritta "Arbeit Macht Frei", la lunga rotaia su cui viggiavano i convogli pieni di deportati, le baracche, i crematori... Importante approfondire osservando le mostre allestite negli spazi stessi.
Di ben altro tono, il possibile giro a Wieliczka. Questa cittadina dell'area metropolitana di Cracovia vanta una delle miniere di sale più antiche al mondo. Una rete fittissima di sentieri (piu di 300 chilometri), gallerie e spazi sotterranei, dismessa nel 1996 e, dal 1978, Patrimonio UNESCO. Potrete scendere in profondità e ripercorrere i cunicoli, meravigliandovi davanti alle statue e alle cappelle costruite, sempre nel sale, dai minatori stessi. Capolavori che arricchiscono quella che sembra quasi una città magica.
Diversi i percorsi studiati per i turisti: uno più classico, un altro più avventuroso, un altro ancora che vi farà provare l'esperienza di lavorare come i minatori.
Ore passate nel sottosuolo che, tra l'altro, sarà anche salutare. Il sale, si sa, ha proprietà ottime. E a Wieliczka l'hanno capito; eccome. Non a caso, presso il sito minerario sorge una Spa all'avanguardia nello sfruttamento delle capacità curative del sale.
Dedicata più all'anima, invece che al corpo, la gita fuori porta a Czestochowa e al suo Santuario della Madonna Nera. È stato luogo di culto e devozione per parecchi re e principi; ora è meta di pellegrinaggio di fedeli, circa 4 milioni ogni anno. Oltre alle immagini sacre e al profondo significato religioso, è luogo di interesse anche per la fornitissima biblioteca: più di 40 mila pregiati manoscritti. Il Santuario si trova a circa 2 ore, di macchina, a nord di Cracovia.
Ben più vicino alla città, solo 10 chilometri, il quartiere operaio di Nowa Huta, diventato attrazione turistica per essere un lampante esempio di architettura e urbanistica sovietica. Una sorta di distretto utopico creato attorno alle fabbriche che lavoravano l'acciaio ("Nowa Huta" significa proprio "nuova acciaieria") come polo abitativo per operai e impiegati. Un tentativo figlio della rivoluzione industriale che conserva un fascino particolare e, sicuramente, fuori dall'ordinario.
Consigli pratici per visitare Cracovia
Se state pianificando un viaggio a Cracovia, consultate bene le previsioni meteo. È auspicabile, infatti, evitare il periodo invernale, durante il quale le temperature scendono regolarmente sotto lo zero e il rischio pioggia è elevato. Meglio, decisamente, visitare la città polacca in primavera, quando l'aria è piacevolmente mite e le giornate, piu lunghe, si fanno soleggiate.
Cracovia è perfetta per una vacanzina di pochi giorni. Anche perché l'aeroporto Giovanni Paolo II, si trova a una mezz'oretta scarsa dalla città. Dunque, tempo di atterrare, raggiungere l'albergo, posare le valigie e sarete pronti per la nuova avventura.
Meglio farsi furbi: la Cracovia Card, comoda e conveniente, vi permetterà di accedere fino a 40 musei e luoghi di interesse, nonché di avere uso illimitato di bus e tram. Una chance da cogliere al volo.